Al valore dei francobolli usati, che é il parametro di valutazione più conosciuto, va aggiunto il valore degli annullamenti, che in certi casi supera quello del francobollo su cui sono apposti. Il catalogo che ne riporta le quotazioni è il Sassone annullamenti.
La scala di valutazione degli annullamenti (generalmente chiamati annulli, nel linguaggio comune) va da 1 a 13 punti e prosegue con gli R (annulli più rari, con quotazioni che superano i 10.000 euro).
Tradotti in quattrini cosa valgono, questi punti? Facciamo qualche esempio, valido per tutti gli Antichi Stati con l’eccezione del Lombardo-Veneto, e citando ovviamente il Sassone annullamenti:
13 punti su lettera: valgono 7.500 euro (1.850 euro, per un francobollo su frammento). 12 punti valgono 4.750 euro su lettera, 1.200 su frammento. 11 punti valgono 3.000 euro su lettera, 750 su frammento. Attenzione: a parità di punti, gli annullamenti del Lombardo-Veneto valgono ancora di più, e dato che sono i più quotati, ne riporto qui di seguito alcuni esempi:
13 punti: 11.000 euro su lettera (mica male!) e 2.750 euro su frammento
12 punti: 6.500 euro su lettera, 1.650 su frammento
11 punti: 4.000 euro su lettera, 1.000 su frammento
10 punti: 2.500 euro su lettera, 600 su frammento
Riconoscere gli annulli é importante e puó rivelarsi fonte di soddisfazione non solo estetica (per la bellezza straordinaria di alcuni annulli, come quelli a svolazzo) e culturale (per il frammento di storia locale che l’annullo potrà rivelare all’occhio più attento) ma anche economica, a condizione di tenere presenti tre regole fondamentali. Queste regole sono chiaramente descritte in prefazione al Sassone annullamenti, ma la mia sensazione è che mentre tutti utilizziamo un catalogo per i francobolli, la consultazione del catalogo annullamenti rimane la prerogativa di pochi.. e allora vale forse la pena di riassumerne qui l’ABC, ad uso di tutti e nella speranza di fornire un mio piccolo contributo alla trasparenza del mercato filatelico:
-
le quotazioni degli annulli su lettera si riferiscono a lettere o documenti completi (esempio: busta priva di testo ma integra, con l’annullo di partenza e quello di arrivo) “affrancate con francobolli non difettosi e i bolli nitidamente impressi”. Sempre citando il Sassone annullamenti; un frontespizio completo vale la metà della lettera intera;
- per i frammenti, il valore dell’annullo presuppone “la presenza dell’impronta completa” del medesimo, condizione che non si potrà dire soddisfatta se l’annullo é incompleto e/o non é suscettibile di classificazione univoca (un annullo che termina in “ova” potrebbe riferirsi indistintamente a Mantova, Padova o Genova, per fare un esempio facile da capire);
- su francobollo sciolto, gli annulli valgono dal 10% al 20% della valutazione del frammento, a seconda del grado di completezza dell’annullo.
A titolo illustrativo, qualche esempio di frammenti con annullo ad impronta completa:
.. e un esempio di annullo non completo ma univoco (also sprach Ferchenbauer):
Un capitolo a parte meriterebbero gli annulli muti, e a questi conto di dedicare il mio prossimo approfondimento. A titolo di anticipazione, vi presento qui il mio preferito: l’annullo “muto” di Venezia, che venne utilizzato soltanto per cinque settimane: dal 24 dicembre 1850 al 28 gennaio 1851!
Nel frattempo, due consigli:
- se qualcuno vi propone di acquistare in blocco la collezione che dorme in soffitta, prima di (s)venderla verificate sempre gli annulli sui francobolli (o sulle lettere) che a prima vista possono sembrare comuni, perché il loro valore potrebbe dipendere proprio dall’annullo postale !
- quando siete voi che comprate, ricordatevi le tre regole base riassunte all’inizio, e una quarta che vale per gli esemplari su lettera: il valore di catalogo si riferisce sempre all’annullo di partenza.
Cordialità filateliche,
Rialtofil
